Vacanze Romane
E se una principessa stressata dagli impegni di corte decidesse per un giorno di fuggire e si ritrovasse in giro per la città a bordo di una Vespa guidata da un prestante giornalista americano? Cosa potrebbe succedere?
Probabilmente ne verrebbe fuori un film. Magari potrebbe essere intitolato “Vacanze Romane”, avere Audrey Hepburn come protagonista e vincere il premio Oscar per la migliore sceneggiatura.
Per il ruolo del giornalista, poiché Cary Grant penserebbe di essere troppo vecchio, si potrebbe scegliere Gregory Peck e la Vespa potrebbe essere il primo modello prodotto dalla Piaggio e oggi verrebbe conservata al museo di Cingoli, in provincia di Macerata, da Costantino Frontalini, insieme ad altre moto della storia del cinema, da Easy Rider a La Grande Fuga a Rusty il Selvaggio.
Se poi la storia ricordasse un po’ quella di Cenerentola, ma al contrario, e magari prendesse spunto dal contrastato amore tra Margaret d’Inghilterra, sorella della regina Elisabetta, e Peter Townsend, un bell’ufficiale della RAF, purtroppo divorziato, potrebbero esserci tutti gli elementi per un film memorabile.
Mancherebbe ancora il luogo adatto. Un posto dove la bellezza è assoluta, un città da scoprire ad ogni angolo. Una città dove tutto può apparire possibile. E quale città meglio di Roma?
Un taglio corto, una gonnellona ampia indossata con una grande cintura e una camicetta leggera, due occhi profondissimi ed ecco una Audrey Hepburn meravigliosamente soave che diventa icona per le ragazze dell’epoca che sognano di poterle assomigliare.
Saldamente abbracciata a un Gregory Peck (Joe) in giacca e cravatta, Anna, principessa in fuga, assorbe tutta la magia di Roma e torna a sorridere.
Da via Veneto a Piazza di Spagna, dal Pantheon a via Margutta fino alla Bocca della Verità dove un astuto Gregory Peck racconta a una ingenua Audrey Hepburn della leggenda romana secondo la quale la Bocca mangerebbe la mano di chiunque la inserisse essendo un bugiardo.
Impressionata da questa macabra leggenda romana Anna riuscirà appena a infilare le punte delle dita per poi ritirarle immediatamente. Joe, invece fingerà di rimanere attaccato al morso della bocca, suscitando tanta paura in Anna. L’attrice racconterà in un’intervista che era totalmente all’oscuro del fatto che Peck avrebbe finto la perdita della mano e che l’urlo che lanciò sul set era un urlo reale.
E poi il tuffo nel Tevere e un casto bacio d’amore tra la principessa e il giornalista che però non si trasforma in principe e deve salutarla perché ognuno deve tornare alla propria vita e ciò che rimane immutabile è solo la bellezza di Roma e il sogno di libertà su due ruote.
Era il 1953. Il 20 agosto “Vacanze Romane” veniva presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia e iniziava un sogno mai più finito.