Jack Ma
Il Papà di Alibabà
Questa è la storia dell’imprenditore cinese Jack Ma, uno dei più ricchi imprenditori del mondo, recentemente ritirato dagli affari all’età di 55 anni.
Fondatore del gruppo Alibaba, colosso mondiale che fattura più di Amazon ed Ebay messi assieme.
Jack Ma Yun nasce il 10 settembre del 1964 nella provincia di Zhejiang, Cina, in un periodo in cui l’impero comunista cinese è isolato dal mondo occidentale. La sua famiglia come tante altre del suo paese ha entrate economiche piuttosto modeste, ma Yun ha la fortuna di trascorrere un’infanzia felice.
A 12 anni per imparare l’inglese si improvvisa guida turistica per un hotel. Ogni giorno per otto anni con la sua bicicletta pedala per 40 minuti per arrivare all’hotel dove alloggiano i turisti. Li porta per la città in cambio di lezioni di inglese. Fu una di questi turisti, un’americana, che li diede il soprannome Jack, più facile da pronunciare per gli stranieri e che Jack stesso ancora utilizza.
“Durante il mio soggiorno in Australia iniziai a pensare diversamente”
Durante questo periodo fa amicizia con una famiglia australiana con cui rimarrà in contatto epistolare negli anni successivi.
Nel 1985 passerà le vacanze estive con loro, un mese in Australia. Il suo primo viaggio al di fuori del territorio cinese.
Jack, come tanti coetanei, cresce nella convinzione che la Cina sia il paese più ricco e felice del mondo, ma nel suo soggiorno all’estero inizia a notare che la realtà è differente da come gli avevano sempre raccontato i suoi genitori o i suoi professori. Questo fu lo spunto che lo fece iniziare a pensare in un modo differente e di testa propria. Questo viaggio fu una delle esperienze più importanti della sua vita.
Viene rifiutato due volte prima di essere ammesso all’università. Si laureò in inglese e fu l’unico dei 500 studenti del suo corso ad insegnare all’università. La paga era bassa e il desiderio di aprire un’attività era sempre presente.
“Era la prima volta che mi collegavo ad Internet”
Si candidò per diverse posizioni lavorative e venne rifiutato 30 volte, ma questo non lo fermò. Jack voleva fondare un’azienda prima dei trent’anni e così fece: a ventinove anni fondò un’agenzia di traduzioni, la “Hope Translation“. Fu una sorta di prova per lui. Mantenne il lavoro come insegnante riuscendo a “fare pratica” come imprenditore, ma questa attività non gli consentiva di guadagnare utili a sufficienza per realizzare la vera espansione a cui mirava. Un viaggio a Seattle gli consentì di “scoprire” Internet. Mentre si trovava a casa di un suo amico, fu incuriosito da una scatola misteriosa che più tardi apprese che veniva chiamata “computer“. In Cina erano poche le aziende che ne erano dotate e l’acquisto per una famiglia media in Cina era proibitivo per via degli alti costi. Non aveva mai toccato una tastiera e fu la prima volta in vita sua che si collegò ad Internet. La prima parola che cercò fu “birra”. Vennero mostrate birre di diversi paesi, ma nessuna cinese. Digitò allora la parola “Cina” e non comparve nessun risultato. Un’idea iniziò a farsi spazio nella sua mente: era il momento che la Cina facesse il suo ingresso in Internet.
Tornato nel suo paese fonda una delle prime aziende cinesi di servizi Internet, la “China Yellow Page“, azienda che dopo un buon successo iniziale fallisce.
Jack ritorna a lavorare come impiegato per il Ministero del Commercio Estero, sempre con il sogno di diventare imprenditore. La svolta decisiva avviene nel 1999. Si licenzia dall’impego statale, raccoglie 60000 dollari e assieme alla moglie e a 18 amici si stabilisce in pianta fissa nel suo modesto appartamento lavorando insieme a loro giorno e notte, per fondare quello che sarà il più suo grande successo: la piattaforma di commercio elettronico on line Alibaba.
In un suo discorso ai suoi amici/collaboratori tenuto proprio in quell’appartamento, Jack spiega il suo sogno di posizionare il sito Alibaba a livello globale per potere fare conoscere al mondo la Cina e le sue realtà commerciali ed economiche, fare concorrenza e competere con gli Stati Uniti, imitando il loro duro spirito di lavoro.
Grazie alla sua determinazione e capacità di motivare se stesso e i suoi collaboratori, l’imprenditore Jack Ma è riuscito a realizzare il successo mondiale che aveva sempre sognato e a mantenere la sua promessa di ritirarsi per “non morire in ufficio” per dedicarsi alla filantropia e a se stesso.